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OSSERVATORIO SUL NORD EST - PER I GIOVANI DEL NORD EST LA SPERANZA È ALL'ESTERO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
A NORD EST PIÙ VOGLIA DI ESTERO: «SOLO ANDANDOSENE SI CRESCE»
[di Natascia Porcellato]

"Per i giovani di oggi che vogliono fare carriera l'unica speranza è andare all'estero": questa idea conquista il consenso della netta maggioranza dei nordestini, e la percentuale, dal 2008 ad oggi, è costantemente e inesorabilmente aumentata. È il futuro lavorativo dei giovani il centro dell'attenzione dell'Osservatorio sul Nord Est di oggi. Secondo i dati elaborati da Demos per Il Gazzettino, infatti, il 64% ritiene che i giovani possano fare carriera solo oltreconfine, e la quota mostra un saldo positivo di oltre venti punti percentuali da quando abbiamo iniziato a testare questa opinione.

Il Nord Est appare fortemente caratterizzato dalle migrazioni. Il recente passato, infatti, racconta di un'area che nel giro di pochi anni si è trovata a fare i conti con una presenza di immigrati che oggi raggiunge l'8-10% della popolazione residente. La storia di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento, però, appare segnata anche dall'emigrazione. Il fenomeno ha avuto dimensioni importanti tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento. Negli ultimi anni, complice la crisi economica e la poca attenzione che l'Italia sembra riservare ai propri giovani, il fenomeno è tornato ad avere dimensioni importanti tanto che, per esempio, alcune sezioni locali dell'Associazione Trevisani nel Mondo hanno iniziato a studiare questi nuovi emigranti.

D'altra parte, la scelta di andarsene appare la migliore chance per fare carriera al 64% degli intervistati. Se guardiamo alla serie storica, possiamo vedere come la percentuale sia costantemente cresciuta nel corso del tempo. Tra il 2008 e il 2009 era il 40% a mostrare la stessa convinzione, ma già tra il 2010 e il 2011 il consenso era salito al 46-49%. Nel 2010, poi, l'opinione conquista la maggioranza dei nordestini (58%) e l'ascesa continua anche negli anni successivi: 59% nel 2013, 61% nel 2014, 63% nel 2015 per arrivare all'attuale 64%. L'aumento, rispetto al 2008, è pari a +24 punti percentuali.

Sono soprattutto le donne (67%) più che gli uomini (60%) a sostenere la necessità di andare all'estero per fare carriera. Interessante, però, è considerare congiuntamente età e genere. Tra gli uomini, infatti, sono gli under-25 (66%), oltre a quanti sono in età centrale (34-54 anni, 64-68%) ad avere maggiormente presente questo orientamento. Meno coinvolti, invece, appaiono le persone tra i 25 e i 34 anni e quanti hanno tra i 55 e i 64 anni (entrambi 56%), oltre agli anziani over-65 (l'unico caso in cui la percentuale scende al 46%, quindi sotto la soglia critica della maggioranza assoluta).

Tra le donne, la necessità di andare via è maggiormente presente tra quante hanno tra i 25 e i 64 anni: in questa fascia d'età, infatti, il consenso si attesta tra il 70% e il 78%. La medesima convinzione appare meno presente tra le giovani donne che hanno meno di 25 anni (60%) e quelle più anziane (51%).

Professionalmente, infine, osserviamo un ampio sostegno proveniente da disoccupati (76%) e operai (73%), ma la percentuale è superiore alla media dell'area anche tra liberi professionisti (68%), casalinghe e studenti (entrambi 69%). Sostanzialmente in linea con il dato generale, invece, appare l'assenso rilevato tra gli impiegati (62%), mentre tra i pensionati la quota scende al 50%. È tra i lavoratori autonomi e gli imprenditori, però, che l'idea che i giovani debbano andare all'estero per fare carriera raggiunge la popolarità minima (46%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 18-20 aprile 2016 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1001 persone (rifiuti/sostituzioni: 8023), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.
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