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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST: OK SOCIAL, MA SERVONO PIÙ REGOLE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
AL NORD EST PIACCIONO I SOCIAL, MA TUTTI CHIEDONO PIÙ REGOLE
[di Natascia Porcellato]

Facebook e Twitter sono più sono orientati a fare rete sociale, come anche LinkedIn, che però mira a costruire una rete lavorativa. Trello, invece, è uno strumento di condivisione di lavoro. Instagram diffonde immagini, mentre su YouTube e Vimeo si pubblicano video. Tutti diversi, ma tutti uniti sotto il segno degli hashtag (#): sono social network, punti di incontro virtuali che alcune piattaforme Internet offrono agli utenti. E sono solo alcuni dei nuovi luoghi di relazioni e aggregazione nati in questi anni e oggetto di studio da parte delle scienze sociali. Secondo i dati elaborati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, il 54% degli intervistati è iscritto ad almeno una di queste nuove forme di socialità virtuale.

Quali settori sono "social" e quali invece meno? I primi sono in misura maggiore persone con meno di 55 anni (con percentuali variabili tra il 64 e il 94%), di genere maschile (60%) e in possesso di un alto livello di istruzione (77%). Dal punto di vista socio-professionale, poi, la diffusione dell'iscrizione a social network appare piuttosto trasversale, coinvolgendo, con intensità diverse, operai (72%) e impiegati (71%), imprenditori (64%) e disoccupati (62%), liberi professionisti (91%) e studenti (95%).

Coloro che sono estranei al mondo social, invece, sono soprattutto donne (51%), adulti tra i 55 e i 64 anni (58%) o anziani con oltre 65 anni (83%) e persone in possesso di un livello di istruzione basso (93%) o medio (52%). Coerentemente con i tratti appena descritti, ad essere più esclusi da questi spazi sono casalinghe (57%) e pensionati (79%).

La nascita di questi nuovi luoghi sociali ha portato con sé tutte le problematiche tipiche della convivenza e in quest'ottica le regole comuni assumono un ruolo centrale. Il linguaggio e il tono utilizzati in queste piattaforme sono spesso al centro di polemiche per l'aggressività e la volgarità che caratterizzano molti commenti. La quasi totalità dei nordestini (90%) ritiene che sia necessario mettere delle regole perché educazione e rispetto sono fondamentali anche su Internet, e il valore non varia molto tra chi è iscritto ai social (88%) e chi no (93%).

Oltre a trivialità e violenza verbale dilaganti, l'altra grande questione che torna spesso quando si parla di social network è quella delle notizie false (o fake news). È di qualche giorno fa la decisione di Mark Zuckerberg di chiudere decine di pagine del suo social network principale, Facebook, accusate di diffondere notizie false. La presenza di queste "bufale", spesso orchestrate ad arte per denigrare un partito o un leader politico, favorendone altri, costituisce un rischio per la democrazia? È una minoranza (per quanto non trascurabile, 23%) a ritenere che le fake news non siano una minaccia per la democrazia, ma la stragrande maggioranza (73%) si mostra sensibile a questo rischio. Rischio che cresce tra chi non ha familiarità con questi strumenti (77%), ma che viene denunciato, e in maniera massiccia anche da chi, i social, li frequenta (69%).




NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 29 aprile e il 2 maggio 2019 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1028 persone (rifiuti/sostituzioni: 6579), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.05% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it

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