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ULTIME EDIZIONI OSSERVATORIO SUL NORDEST |
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Veneti divisi sul terzo mandato (22 gennaio 2025)
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il veneto è lingua o dialetto? (15 gennaio 2025)
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L'orgoglio veneto (18 dicembre 2024)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULLA SOCIETÀ VICENTINA |
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X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza (21 luglio 2011 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO |
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Rapporto 2005 (giugno 2005 - file pdf)
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Rapporto 2004 (gennaio 2004 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI IL CIVISMO NEL NORDEST |
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Rapporto 2007 (gennaio 2007 - file pdf)
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Rapporto 2005 (gennaio 2005 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI ALTRE RICERCHE |
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Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto (15 maggio 2015)
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Il Veneto e la lega (9 marzo 2015)
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I veneti e l'informazione (18 dicembre 2009)
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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL VENETO È LINGUA O DIALETTO?
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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VENETO: DUE INTERVISTATI SU TRE RITENGONO CHE IL VENETO SIA UNA LINGUA [di Natascia Porcellato]
Le analisi di Demos per l’Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino si concentrano oggi sul Veneto e sul dialetto come bene da tutelare al pari delle altre minoranze linguistiche che sono presenti nel Paese. “Il veneto è una vera e propria lingua e andrebbe riconosciuta e tutelata come il sardo, il ladino, il friulano, eccetera”? Sì, rispondono convintamente poco meno di sette veneti su dieci. Dunque, trova oggi una conferma l’assenso che avevamo già osservato l’anno scorso (68%), e che segnava una crescita sia rispetto al valore registrato nel 2021 (63%), sia, soprattutto, rispetto al dato del 2019 (54%).
Come si caratterizza dal punto di vista sociale l’idea che il dialetto veneto dovrebbe avere il rango di lingua da tutelare a pari di altre, come ad esempio il friulano o il ladino? Innanzitutto, osserviamo che raramente il valore scende al di sotto del 50%, segno di una certa trasversalità.
Tuttavia, guardando alle classi d’età, possiamo rilevare alcune indicazioni interessanti. La maggiore sensibilità verso questo argomento è rintracciabile tra gli anziani (77%), mentre gli adulti (71%) e quanti hanno tra i 35 e i 44 anni (69%) non si discostano dalla media dell’area. Più lontano, invece, troviamo le persone di età centrale (64%) e quanti hanno tra i 25 e i 34 anni (54%), anche se è solo tra i più giovani che il valore scende al di sotto della maggioranza assoluta (47%). Se consideriamo il titolo di studio, poi, vediamo che l’adesione a questa opinione tende a diminuire al crescere degli anni di istruzione. Il 79% di quanti hanno conseguito la licenza media pensano che il veneto sia una lingua da tutelare; il valore scendere al 60% tra coloro che sono diplomati e al 40% tra chi ha frequentato l’università.
Infine, analizziamo l’influenza della politica. I meno propensi a riconoscere una valenza di lingua al dialetto parlato in Veneto sono gli elettori di Pd e del M5s (entrambi 51%), insieme a coloro che voterebbero per Forza Italia (57%) o chi guarda ai partiti minori (43%). L’adesione più ampia a questa idea, infatti, proviene da chi voterebbe per la Lega (86%) o FdI (76%).
Sembra, quindi, un ulteriore tassello che aiuta a comporre l’attuale paradosso che sta vivendo il Veneto: una Regione che da almeno 40 anni continua a chiedere di essere vista, riconosciuta e, soprattutto, dotata di maggiore autonomia. Ma che fatica a trovare riferimenti che si facciano portatori di queste istanze. Anche guardando alle ultime elezioni europee, vediamo che la maggioranza dei votanti in Veneto ha scelto Fratelli d’Italia (38%) o la Lega (13%). Ma proprio queste due formazioni o hanno rimosso la questione territoriale, come la Lega, che nel nome di Matteo Salvini ha sacrificato il Nord, o non l’hanno mai considerata una questione, come i “Fratelli” di Giorgia Meloni, che nascono, per l’appunto, “d’Italia”. Paragonata ad altre, il dialetto sembra una piccola questione. Ma, come diceva Meneghello, “la parola del dialetto è sempre incavicchiata alla realtà, (…) è la cosa stessa, appercepita prima che imparassimo a ragionare”. Il veneto che parla e protegge il dialetto, quindi, preserva la sua stessa essenza: quello che è, prima ancora di imparare chi è.
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NOTA INFORMATIVA L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 9 e il 13 settembre 2024 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.000 persone (rifiuti/sostituzioni: 3.049), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,1% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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