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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL GRADIMENTO DEL GOVERNO MELONI DA PARTE DEL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
GOVERNO MELONI A NORD EST VOLA AL 57% DI GRADIMENTO
[di Natascia Porcellato]

Al traguardo degli 830 giorni di governo, Giorgia Meloni sembra riuscire a tenere le redini della maggioranza e si avvia alla metà del mandato senza particolari scossoni, almeno da parte dell’opinione pubblica nordestina. Secondo i dati elaborati da Demos per Il Gazzettino, infatti, è il 57% ad assegnare un giudizio positivo all’Esecutivo. Molto più in difficoltà appaiono le opposizioni: l’azione del Movimento 5 Stelle conquista il 20% dei consensi, un valore non dissimile (19%) viene osservato anche per il centrosinistra, mentre l’attività di Azione e Italia Viva non va oltre il 16%.

Ma come è cambiato il giudizio verso il Governo in questi due anni? Secondo la serie storica di cui dispone l’Osservatorio sul Nord Est, poco dopo l’insediamento a Palazzo Chigi il sostegno raggiungeva il 60%, valore sostanzialmente confermato dal 58% registrato a gennaio 2023. Tra settembre dello stesso anno e gennaio 2024, però, la quota di consenso si assesta intorno al 54-55%, mentre nove mesi dopo scende al 49%. L’ultima rilevazione, però, mostra una decisa inversione di tendenza: la crescita di 7 punti percentuali, infatti, (ri)porta il gradimento verso il Governo nettamente al di sopra della maggioranza assoluta (57%).

Per ogni Esecutivo, però, il tormentone è sempre lo stesso: quanto durerà? Oggi, è una piccola minoranza a pensare che il Governo cadrà nel corso di quest’anno (6%), mentre è il 16% a ritenere che sarà il 2026 a segnare la parola fine. Oltre tre nordestini su quattro (76%), però, scommettono che l’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni arriverà alla fine della legislatura, fino al 2027. Inoltre, va sottolineato come questa convinzione sia andata via via rafforzandosi nel corso del tempo. A inizio mandato, infatti, era il 39% a scommettere sulla stessa ipotesi; la quota è salita al 43% nel 2023 e al 60% l’anno successivo, fino ad arrivare all’attuale 76%: quasi un raddoppio, in poco più di due anni.

D’altra parte, sembra essere proprio Giorgia Meloni il perno del consenso: i giudizi positivi verso di lei, infatti, negli ultimi due anni si sono mantenuti stabilmente maggioritari. Anche tralasciando i valori vicini all’insediamento (63-66%), che risentono della “luna di miele” riservata ai vincitori, osserviamo che da settembre 2023 ad oggi l’apprezzamento sostanzialmente non si discosta dall’attuale 55%. Antonio Tajani, invece, raccoglie oggi il 41% dei giudizi almeno sufficienti (in questo caso però il trend appare in diminuzione di -4 punti percentuali), mentre l’altro “azionista” della maggioranza, Matteo Salvini, conferma il 30% registrato nel settembre scorso, con un calo di 5-6 punti percentuali rispetto al 2023.

Non stupisce, quindi, che i nordestini sospettino che, per Giorgia Meloni, i problemi arriveranno prima di tutto proprio dal segretario della Lega (29%, +7 punti percentuali rispetto al 2024), mentre meno pericolosi vengono giudicati gli alleati di Forza Italia o altri esponenti di FdI (rispettivamente, 4 e 6%, entrambi stabili rispetto all’anno scorso). Tra le opposizioni, invece, è quella del Pd ad essere giudicata più insidiosa (24%, sostanzialmente stabile), mentre vengono giudicati meno preoccupanti il M5s (13%, +3 punti percentuali rispetto al 2024) e Azione-Italia Viva (4%).






NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 15 e il 17 gennaio 2025 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.001 persone (rifiuti/sostituzioni: 7.003), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,1% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli e Paolo Bonanomi hanno svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.sondaggipoliticoelettorali.it
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