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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST CONTRO IL GIOCO D'AZZARDO LEGALE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
LOTTO E GIOCHI D’AZZARDO: PER UNO SU 2 VANNO VIETATI
[di Natascia Porcellato]

Quello del gioco con vincite in denaro è un “affare” miliardario: l’Agenzia Dogane e Monopoli ha calcolato che nel 2023 gli italiani hanno “giocato” 147 miliardi. Di questi, il 55% è stato raccolto online, mentre il restante 45% sulla rete fisica: rispetto all’anno precedente, entrambe le modalità appaiono in crescita, ma mentre quella legata ai luoghi fisici sfiora il +8%, per le scommesse che viaggiano attraverso canali virtuali l’allungamento raggiunge la doppia cifra (+12%). Nel Nord Est, la sola raccolta online ha superato quota 3 miliardi e 460 milioni di euro in Veneto, sfiorato il miliardo in Friuli-Venezia Giulia (995 milioni, per la precisione) e racimolato 400 milioni in provincia di Trento: per l’area, il conto finale arriva, solo per l’online, a 4 miliardi e 864 milioni di euro.

Se le giocate si svolgono sempre più spesso su piattaforme virtuali, gli effetti sono, sempre e comunque, reali: così, secondo le stime, sono circa 800mila gli italiani che mostrano un profilo moderato/severo in relazione al rischio-ludopatia.
Può essere una soluzione proibire il gioco d’azzardo? L’ipotesi divide l’opinione pubblica dell’area. Secondo i dati analizzati da Demos per l’Osservatorio sul Nord Est, è il 52% degli intervistati a dichiararsi moltissimo o molto d’accordo con l’idea che “il gioco con vincite in denaro è come una droga: bisogna proibire lotto, superenalotto, gratta e vinci, slot machine, etc.”; il dato appare sostanzialmente in linea con quanto rilevato nel 2023, ma, guardando al 62% registrato nel 2008, la flessione è di dieci punti percentuali.

Come cambia questa opinione nei diversi settori sociali? Guardando all’influenza dell’età, vediamo che è sotto i 35 anni che si esprimono i maggiori distinguo: tra gli under-25, infatti, osserviamo il minore accordo (29%), mentre tra quanti hanno tra i 25 e i 34 anni è rintracciabile l’adesione più ampia (60%). Intorno alla media dell’area, invece, si collocano i valori rilevati tra le persone di età centrale (35-54 anni, 54%), tra gli adulti (55-64 anni, 49%) o tra gli anziani con oltre 65 anni (53%).

Guardando alla professione, poi, vediamo che i settori più perplessi all’idea di proibire i giochi con vincite in denaro sono disoccupati (45%) e liberi professionisti (33%), anche se, coerentemente con quanto appena visto nell’analisi per età, è tra gli studenti che l’allontanamento si fa più ampio (30%). All’opposto, l’idea di paragonare il gioco d’azzardo alla droga piace soprattutto a operai (62%) e impiegati (59%), mentre intorno al valore medio si fermano imprenditori e lavoratori autonomi (49%), casalinghe e pensionati (entrambi 50%).

Infine, vediamo l’influenza della politica. L’ipotesi di proibire i giochi con vincite in denaro piace in misura maggiore agli elettori del Pd (57%) e tra quanti guardano ai partiti minori (56%), anche se è tra quanti voterebbero per il M5s che registriamo il sostegno più largo (71%). All’opposto, l’area di centrodestra appare meno aperta a questa ipotesi: tra gli elettori della Lega l’adesione si mantiene intorno alla media dell’area (51%), ma il valore scende al di sotto di questa soglia (e della maggioranza assoluta) tra quanti guardano a Forza Italia (46%) o FdI (47%).



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 15 e il 17 gennaio 2025 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.001 persone (rifiuti/sostituzioni: 7.003), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,1% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli e Paolo Bonanomi hanno svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it

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