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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E GLI INVESTIMENTI NEL SETTORE AEROSPAZIALE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
INVESTIRE NELLO SPAZIO? CI CREDONO I PIÙ GIOVANI
[di Natascia Porcellato]

A livello mondiale, l’economia dello spazio è andata oltre ogni attesa di sviluppo: nel 2020, il valore si attestava a 416 miliardi di dollari, ma nel 2023 aveva già superato i 500, e l’attesa è che prima del 2040 si possa sfondare quota 1.000 miliardi. Nel contesto nazionale, poi, il Nord Est si sta affermando come polo di rilievo in questo particolarissimo settore.

Nonostante queste tendenze, i nordestini appaiono piuttosto scettici rispetto agli investimenti in economia dello spazio. Guardando alle analisi di Demos per l’Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, infatti, emerge come la quota di opinione pubblica dell’area che ritiene necessario aumentare gli investimenti in ricerca e industria spaziale perché costituiscono volani per il progresso e l’economia si ferma al 43%, mentre quanti ritengono sia preferibile ridurre gli investimenti per indirizzarli in altri settori ritenuti prioritari raggiungono il 57%.

Come si caratterizzano questi due orientamenti dal punto di vista sociale? Dal punto di vista del genere, l’aumento degli investimenti in space economy sembra convincere soprattutto gli uomini (52%), mentre la maggioranza delle donne pensa ci siano altre priorità (65%).

Guardando al fattore anagrafico, poi, vediamo come la necessità di aumentare gli investimenti attragga consensi superiori alla media tra quanti hanno tra i 25 e i 54 anni (45-48%), anche se è solo tra i giovani con meno di 25 anni che questo orientamento si fa maggioritario (52%). All’opposto, è tra gli adulti e gli anziani che l’idea di dover diminuire gli investimenti nell’economia dello spazio si fa ancora più ampia (rispettivamente, 61 e 63%).

Se analizziamo gli orientamenti in base alla categoria socioprofessionale, poi, emergono altre indicazioni interessanti. Coerentemente con l’analisi per età, ritroviamo un larghissimo sostegno proveniente dagli studenti (69%) che su questo si trovano insieme a imprenditori, lavoratori autonomi (60%) e, seppur in misura meno ragguardevole, impiegati e funzionari (46%). A pensare che sia meglio ridurre gli investimenti per indirizzarli verso altre priorità, invece, sono in misura maggiore pensionati (62%) e casalinghe (64%), oltre a operai (63%), liberi professionisti (67%) e disoccupati (61%).

Eppure, già oggi il Veneto è la terza regione in Italia nella filiera dell’aerospazio: con 2,2 miliardi di fatturato e 260 aziende che operano in tutti i comparti ??"dai telescopi, al telerilevamento, dalla componentistica alla sicurezza cibernetica-, è già un driver di crescita fondamentale e in grado di trascinare nel futuro numerosissimi altri settori - agricoltura, medicina e automotive, solo per citarne alcuni. Infine, secondo un recente studio voluto dalla Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità (VSF) e svolto in collaborazione con il Boston Consulting Group (BCG), entro il 2040 la space economy veneta potrebbe apportare un contributo al PIL regionale di 1,5 miliardi di euro (ma la cifra arriva a 4,5 miliardi di euro se consideriamo gli impatti diretti, indiretti e indotti), oltre a creare 2.400 nuovi posti di lavoro.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 15 e il 17 gennaio 2025 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.001 persone (rifiuti/sostituzioni: 7.003), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,1% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli e Paolo Bonanomi hanno svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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