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OSSERVATORIO SUL NORD EST - 0NE 16.4

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
LADRI IN CASA, PER DUE SU TRE È GIUSTO IMPUGNARE LE ARMI
[di Natascia Porcellato]

Torna a crescere la tensione dell’opinione pubblica di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della Provincia Autonoma di Trento intorno al tema della difesa della casa anche attraverso l’uso di armi. Secondo i dati analizzati da Demos per l’Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, infatti, è il 66% degli intervistati a dichiararsi moltissimo o molto d’accordo con l’idea che “Se una persona trova dei ladri in casa ha sempre il diritto di difendersi anche usando delle armi”. Il dato appare in crescita rispetto a quanto rilevato l’anno scorso (+3 punti percentuali), ma allargando lo sguardo ai valori osservati negli ultimi sette anni possiamo constatare la stabilità che contraddistingue l’ampia adesione a questa opinione.

Quali categorie sociali appaiono più propense a sostenere l’idea che, in caso di “visite indesiderate”, sia legittimo difendersi anche con l’uso di armi? La prima evidenza di cui tenere conto è la trasversalità di questa opinione: raramente, infatti, il consenso scende al di sotto della soglia del 50%. Più nel dettaglio, vediamo che questa posizione appare più popolare tra gli uomini (72%) che tra le donne (59%), mentre guardando all’età emerge come l’adesione sia superiore alla media tra i giovani (18-35 anni, 70-71%) e tra quanti hanno tra i 45 e i 54 anni (70%), anche se è tra quanti hanno tra i 35 e i 44 anni che il valore tocca il suo livello più alto (74%). Intorno alla media dell’area, invece, si fermano gli adulti (67%), mentre più scettici appaiono gli over-65 (52%).

Anche l’analisi dell’influenza della condizione socioprofessionale sembra concedere la medesima prospettiva comune. L’idea che l’uso di armi sia legittimo in caso ci siano ladri in casa, infatti, appare più popolare tra liberi professionisti e disoccupati (entrambi 77%), seguiti dagli operai (73%). Non lontano dalla media dell’area, invece, si posizionano impiegati (65%) e casalinghe (69%), mentre al di sotto di questa soglia si fermano studenti (62%) e imprenditori (60%), anche se il valore più basso è osservabile tra i pensionati (54%).

Se fino a questo momento è stata la trasversalità a emergere in maniera netta, è con l’introduzione della variabile politica che possiamo far affiorare dei distinguo più netti. L’idea che sia giusti difendersi da eventuali ladri in casa anche con le armi riunisce compatti gli elettori che guardano all’attuale maggioranza di Governo: è tra i sostenitori di Lega (87%), Fratelli d’Italia (76%) e Forza Italia (79%) che i consensi si fanno più larghi. Il fronte dell’opposizione, invece, sembra dividersi nettamente tra gli elettori del Partito Democratico, molto distanti da questa idea (28%), e quelli del Movimento 5 Stelle, che invece mostrano consensi non dissimili da quelli osservati poc’anzi tra gli elettori di centrodestra (78%).

Secondo il rapporto Veisure-Censis (2024), è cresciuto il numero di furti in abitazione nel Nord Est: tra il 2022 e il 2023, infatti, l’incremento è stato pari a +39% in Friuli-Venezia Giulia, +16% Trentino-Alto Adige e +11% Veneto. A subire il furto, però, non sembrano essere solo le vittime dirette, ma tutta la comunità che, assistendo al loro trauma, vive nel timore della -sempre più frequente- “prossima volta”.


NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 15 e il 17 gennaio 2025 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.001 persone (rifiuti/sostituzioni: 7.003), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,1% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli e Paolo Bonanomi hanno svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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