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OSSERVATORIO SUL NORD EST - ONE ANTIFASCISMO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
A NORD EST IL 13% SI SENTE PIÙ “FASCISTA” CHE “ANTIFASCISTA”
[di Natascia Porcellato]

A pochi giorni dall’80° anniversario della Festa della Liberazione, l’antifascismo è un sentimento condiviso? Sì, senza esitazione: secondo i dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est, la stragrande maggioranza dei nordestini si dichiara più vicino all’orientamento antifascista (87%) che a quello fascista (13%). A colpire è che l’affinità con l’antifascismo sembra andare oltre i confini delle attuali “destra-sinistra”. A dichiararsi antifascista, infatti, è la sostanziale totalità degli elettori di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle (entrambi 99%), insieme a quanti guardano ai partiti minori (96%) o sono reticenti (94%). Il medesimo orientamento, d’altronde, raggiunge l’85% tra i sostenitori di Forza Italia, si attesta al 78% tra gli elettori di Fratelli d’Italia, mentre la quota meno ampia (pur sempre preponderante, però: 54%) è rintracciabile tra i leghisti.

Ma l’antifascismo è ancora oggi un valore? Anche in questo caso, la netta maggioranza (64%) dei nordestini appare concorde nell’affermare la sua attualità, mentre quanti lo ritengono superato si fermano al 36%. In questo caso, l’analisi per orientamento politico offre maggiori distinguo. L’attualità dell’antifascismo, infatti, sembra essere patrimonio soprattutto degli elettori di Pd (92%) e M5s (84%), insieme a quanti voterebbero per i partiti minori (80%). I sostenitori di Forza Italia, FdI e Lega, invece, si dividono quasi equamente tra chi considera l’antifascismo un valore (rispettivamente, 48, 49 e 52%), e chi, all’opposto, lo giudica inattuale (52, 51 e 48%).

D’altra parte, l’attuale Premier ha iniziato a fare politica giovanissima, nel 1992, partendo dal Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del MSI, partito che diventerà AN, nel 1995, con la svolta di Fiuggi, e poi PdL, nel 2009, attraverso la fusione con Forza Italia. Nel 2012, però, Giorgia Meloni esce dal PdL e fonda il suo partito, Fratelli d’Italia, appunto. Dieci anni dopo, alle elezioni politiche del 2022, FdI è primo partito e lei diventa la prima donna a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio della storia d’Italia.

Quanto pesa la storia passata nell’attuale Esecutivo, dunque? Non particolarmente, secondo i nordestini: il 45% ritiene che talvolta ci sia del condizionamento culturale, ma nulla più, mentre il 32% pensa che non vi sia alcun rapporto con il fascismo. Poco più di uno su cinque (23%), invece, pensa che quello guidato da Meloni sia un Governo che si ispira al fascismo.

Anche in questo caso vediamo come cambiano le diverse percezioni negli elettorati. I sostenitori del M5s sono i più perentori nell’associare al Governo un’ispirazione fascista (59%), mentre quanti voterebbero per il Pd si dividono tra chi pensa che l’attuale esecutivo sia culturalmente influenzato (50%) oppure orientato (49%) dal fascismo. Diverse, invece, appaiono le percezioni di chi è vicino ai partiti di centrodestra. I sostenitori di Forza Italia si dividono tra chi ritiene persista una certa eredità culturale (55%) e chi invece non vede alcun rapporto (42%), mentre tra gli elettori di Lega e FdI appare nettamente maggioritaria la componente che non vede alcun rapporto tra questo Governo e il fascismo (entrambi 54%).




NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 15 e il 17 gennaio 2025 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.001 persone (rifiuti/sostituzioni: 7.003), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,1% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli e Paolo Bonanomi hanno svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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